La nascita del Museo della Fisica, creato grazie al recupero di tutti quegli strumenti di grande valore storico che, nel corso degli anni, si erano accumulati nei depositi del Galfer senza alcun ordine, ha richiesto due anni di lavoro (2009-2010 e 2010-2011) in cui studenti e docenti insieme sono stati impegnati in ogni aspetto dell'allestimento: dalla pulizia e ricomposizione delle strumentazioni alla loro catalogazione; dalla collocazione degli oggetti nelle vetrine alla redazione delle targhette espositive; dalle fotografie digitali alla grafica dei pannelli esplicativi, fino all'ideazione e realizzazione del murale il cui soggetto spazia dalla fisica di Galileo a quella di Einstein, attraverso le traiettorie descritte da particelle elementari in un rivelatore del CERN.
Il Museo comprende 7 sezioni: elettromagnetismo, ottica, tubi elettronici, termodinamica, meccanica, srumenti di misura e acustica. A queste si aggiunge un'esposizione di apparecchiature elettriche (generatori di frequenze, decadi di resistenze, generatori, impendenze....) e di vetrerie di pregio.
Modello di campo magnetico rotante trifase ideato da Galileo Ferraris