Piano annuale per l'inclusività 2021-2022

Referente: prof. ssa Armida Dealbera

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ (P. A. I.)

Direttiva M. 27/12/2012 e C.M. n° 8 del 6/3/2013

 Delibera del Collegio dei Docenti in data 1/09/2021

Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività del Liceo Scientifico Statale Galileo Ferraris – Torino. PER CONSULTARE IL P.A.I. 2021-2022 SI RIMANDA ALL'ALLEGATO A PIE' DI PAGINA.

L’inclusione scolastica è il processo attraverso il quale gli impedimenti vengono rimossi in modo che ciascun individuo possa essere valorizzato, esprimendo a pieno le proprie potenzialità e diventando cittadino a tutti gli effetti.

Il nostro Istituto intende promuovere scelte metodologiche che favoriscano l’attuazione di percorsi capaci di favorire pari opportunità per tutti gli alunni. In particolare si propone di individuare strategie didattiche ed organizzative che, favorendo il percorso di apprendimento dei soggetti più deboli, risultino capaci di offrire, a tutti gli altri alunni, un contesto più efficace. 

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

La direttiva del 27/12/2012 e la C.M. 8/2013 hanno introdotto la nozione di “ Bisogno Educativo Speciale ” (B.E.S.) come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l’impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività:

  1. individualizzazione, percorsi differenziati per obiettivi comuni;
  2. personalizzazione, percorsi e obiettivi differenziati;
  3. strumenti compensativi;
  4. misure dispensative;
  5. impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali.

A titolo di esempio si riportano alcune delle tipologie di B.E.S. maggiormente ricorrenti in una situazione scolastica. Vi sono comprese tre grandi categorie:

1. Disabilità certificate (Legge 104/1992)

Minorati udito

Minorati vista

Psicofisici

2. Disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010)

DSA

NAS

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

3. Svantaggio

Linguistico-culturale

Socio-economico

Disagio comportamentale / relazionale

Formalizzazione dei BES

Quando è presente un alunno con BES nella scuola inclusiva “si deve già sapere prima che cosa si deve fare” (in Inglese “know-how”); per questo è necessario avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare con buona speranza di successo.

Il riconoscimento formale (con verbalizzazione motivata) da parte del Consiglio di classe è il primo momento della storia inclusiva degli alunni con B.E.S. legati a “svantaggio”, diversi quindi dalle disabilità certificate o dai disturbi evolutivi specifici, in quanto per questi la formalizzazione consegue a disposizione di legge (L. 104/1992 art. 3, commi 1 e 3 oppure L. 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012).

Le scuole, con determinazioni assunte dai consigli di classe, possono avvalersi anche per questi alunni degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della legge 170/2010 (DM 5669/2011). Strumento privilegiato, anche in questo caso, è il percorso individualizzato e personalizzato redatto in un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata – le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.

La Direttiva, a tale proposito, ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici o sociali”. Si avrà quindi cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto, a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici.

In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011.

Azioni a livello d' istituto (G.L.I.)

Il  G.L.I.  -  Gruppo di Lavoro per l’Inclusione è coordinato dal Dirigente Scolastico o da un suo Delegato e svolge le seguenti funzioni:

  1. all’inizio di ogni anno scolastico rilevazione dei B.E.S. presenti nella scuola;
  2. proposta al Collegio dei Docenti degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere;
  3. rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
  4. elaborazione della proposta del Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I.) riferito a tutti gli alunni con B.E.S., da redigere al termine di ogni anno scolastico, entro il mese di giugno. A tale scopo, il G.L.I. formula un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo.

Il Piano viene quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato al competente Ufficio Scolastico Regionale, per ottenere opportune risorse. Nel mese di settembre, in relazione a quanto effettivamente assegnato alla scuola, il Gruppo provvederà ad un adattamento del Piano sulla base del quale il Dirigente Scolastico procederà all’assegnazione definitiva.

Il gruppo svolgerà la propria attività riunendosi con una cadenza trimestrale.

Analisi del contesto

Il nostro Istituto si colloca in una realtà sociale variegata. Da una parte esso accoglie alunni provenienti da un ambiente socio-culturale medio - alto, con nuclei familiari attenti alla crescita affettiva e psico-sociale dei figli; dall’altra si trova ad operare con alunni in situazione di disagio familiare e/o sociale. Questi provengono normalmente da un ambiente socio-culturale ed economico modesto.

A seguito dei Consigli di Classe emerge una situazione in cui diversi alunni, pur essendo privi di certificazione, si caratterizzano come soggetti BES in quanto denotano cali motivazionali nel percorso di apprendimento, difficoltà di integrazione, ristretto codice linguistico, scarso interesse della famiglia alla vita scolastica dei figli, ecc….

I BES presenti attualmente nel nostro Istituto sono:

1. Disabilità certificate (Legge 104/1992)

Psicofisici

2. Disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010)

DSA

ADHD/DOP

3. Svantaggio

Linguistico-culturale

Socio-economico

Disagio comportamentale / relazionale

 

La proposta di Piano di Inclusione che vede impegnato l’intero Liceo si propone di assicurare a tutti gli alunni BES la piena soddisfazione del diritto all’educazione ed all’istruzione.

Già nel corso dei precedenti anni scolastici, la nostra scuola si è attivata con interventi metodologici e pratiche didattiche miranti a favorire l’inclusione di questi alunni.

Finalità

Il nostro Liceo si pone fra le sue finalità, oltre quelle indicate nel PTOF, di :

  • Finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di vita” che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno della società.
  • Rendere le famiglie più consapevoli e quindi orientarle verso progetti realistici sul futuro dei propri figli.
  • Elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, integrazione, orientamento.

Obiettivi generali:

  • Favorire negli alunni processi di apprendimento e di acquisizione di competenze.
  • Passare da un modello di crescita “protettivo” ad uno di “crescita autonoma” facendo sì che l’alunno possa sperimentare più spesso possibile attività svolte autonomamente.

Il nostro Liceo si propone di ricevere in modo adeguato alunni con BES offrendo a ciascuno una reale e fattiva integrazione. Da qui matura l’esigenza di sviluppare e approfondire percorsi specifici che, inseriti in un progetto scolastico, possano anche diventare occasione di formazione per i docenti.

Obiettivi specifici:

Attivazione del G.L.I. (Gruppo di Lavoro l’Inclusione) per redigere e monitorare il Piano Annuale per l’Inclusività  e per coordinare la programmazione dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio assistenziali ecc…

Attività dei docenti singolarmente e collegialmente:

L’organizzazione del lavoro dei docenti prevede:

  • Raccolta dati;
  • Accoglienza;
  • Analisi della situazione individuale;
  • Incontri con famiglia ed esperti;
  • Redazione del Piano Didattico Personalizzato.

Disturbi specifici di apprendimento

Il DSA si presenta come difficoltà specifica isolata, in un quadro di sviluppo intellettivo nella norma e con l’esclusione di altre cause di possibile interferenza con le capacità di apprendimento.

Il DSA è un disturbo specifico dell’apprendimento di origine neurobiologica, caratterizzata dalla difficoltà a realizzare una lettura accurata e fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica. I DSA si possono distinguere in:

  • Dislessia difficoltà specifica nella lettura
  • Disgrafia difficoltà a livello grafo esecutivo
  • Disortografia difficoltà ortografiche
  • Discalculia difficoltà nelle abilità di calcolo
  • Disprassia difficoltà nella coordinazione e nel movimento.

Questi disturbi possono manifestarsi insieme o singolarmente ed avere diversi livelli di sviluppo. È indispensabile trovare strumenti e metodologie che affrontino tali specifiche difficoltà e che valorizzino e rafforzino l’autostima degli alunni.

È altrettanto indispensabile che tutti i soggetti coinvolti (famiglia, scuola, servizi educativi e riabilitativi del territorio) si incontrino per stabilire insieme un piano di interventi che favorisca un adeguato percorso di apprendimento per l’alunno per evitare i rischi dell’emarginazione scolastica e sociale ed è anche per questo che è stato elaborato il presente progetto di inclusione.

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) dovrà contenere: 

  • Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali (lettura, scrittura, calcolo)
  • Caratteristiche del processo di apprendimento (lentezza, caduta dei processi di automatizzazione, difficoltà a memorizzare sequenze, ecc.)
  • Giudizio del grado di consapevolezza dell’alunno del proprio modo di apprendere
  • Strategie e metodologiche e didattiche (programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e lavoro a casa, interrogazioni programmate, ecc)
  • Misure dispensative (dispensa della lettura ad alta voce, dallo studio mnemonico, ecc.)
  • Strumenti compensativi (tabelle, tabella delle formule, calcolatrice, registratore, PC, ecc.)
  • Criteri e modalità di verifica e valutazione delle prove (sia scritte sia orali)
  • Patto con la famiglia (ovvero la specificazione del tipo di collaborazione concordata)

Azione

Ruolo

Trasmissione e protocollo riservato certificazione o diagnosi DSA

Famiglia: consegna la diagnosi alla Presidenza con lettera di trasmissione e la fa protocollare

Istituzione scolastica: inserisce la diagnosi nel fascicolo personale dell’alunno

Attivazione-docente referente per i DSA

Docente Referente dell’Istituto: aggiorna l’anagrafe relativa agli alunni certificati e/o diagnosticati DSA

Riunione del Consiglio di Classe o Interclasse

Insegnanti facenti parte: inseriscono nel piano di lavoro l’indicazione delle metodologie, strumenti, verifiche e criteri di valutazione tenendo conto degli alunni con DSA

Attuazione del PDP

Individuazione di nuovi bisogni ed aggiustamenti in itinere

Insegnanti di classe: si incontrano e redigono il PDP entro i primi due mesi dall’inizio dell’anno scolastico e ne verificano la validità nel corso dell’anno. Se la diagnosi viene consegnata successivamente, il PDP viene redatto nel trimestre successivo. Il PDP viene condiviso e fatto firmare dalla famiglia in un’ottica di collaborazione reciproca per garantire all’alunno un percorso scolastico positivo.

L’insegnante referente: fornisce indicazioni e chiarimenti in merito.

 

Altri BES

Per tutti gli altri BES, sarà comunque redatto un Piano Didattico Personalizzato (PDP) nel quale si espliciteranno gli obiettivi didattici da perseguire.

In aggiunta agli obiettivi didattici specifici si terrà conto anche di ulteriori obiettivi di carattere trasversale individualizzati in base alla specificità del caso.

Le categorie che il Consiglio di classe può decidere di attivare per organizzare una didattica realmente inclusiva a favore degli alunni con BES sono:

  1. organizzazione scolastica generale;
  2. sensibilizzazione generale;
  3. formazione e aggiornamento;
  4. didattica comune;
  5. didattica individuale;
  6. percorsi educativi e relazionali individuali;
  7. ausili, tecnologie e materiali speciali;
  8. interventi di assistenza e aiuto personale.
Allegati
PAI-2020-21_2.pdf