Eduscopio_Invalsi_Scuola in chiaro

SCUOLA IN CHIARO MIUR

Scuola in chiaro rappresenta uno strumento utile, soprattutto per le famiglie che, in occasione delle iscrizioni online, devono orientarsi nella scelta della scuola e del percorso di studi dei propri figli.

Tale area offre il prospetto delle informazioni relative a tutte le scuole italiane, di ogni ordine e grado. 

Il Ministero cura l’aggiornamento dei dati e degli indicatori riguardanti la singola istituzione scolastica, utilizzando sia le informazioni presenti nel sistema informativo sia quelle ottenute tramite specifiche rilevazioni.

Scuola in chiaro contribuisce all’applicazione della normativa sulla trasparenza e diffusione delle informazioni che rappresenta uno degli elementi qualificanti dell’autonomia scolastica.

EDUSCOPIO 2019-2020

Fonti principali dei dati

Le carriere universitarie degli studenti sono state ricostruite a partire dalle informazioni contenute nella banca dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari (ANSU) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che raccoglie i dati amministrativi ricevuti dalle segreterie di ateneo. I dati riguardano tutti gli studenti iscritti in atenei italiani (pubblici e privati), ma non coprono per il momento altri enti di istruzione avanzata come l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica o gli Istituti Tecnici Superiori. Inoltre, non esistono banche dati integrate che tengano conto anche delle immatricolazioni in corsi di primo livello in atenei esteri che, in ogni caso, riguardano un numero molto limitato di diplomati.

Dall’ANS, per ogni studente sono stati attinti dati relativi a:

  • caratteristiche demografiche – genere, luogo di residenza, origine italiana/straniera;
  • studi scolastici compiuti - titolo di scuola media superiore conseguito, istituto che lo ha rilasciato, anno solare di conseguimento, votazione all’esame di Stato, età al diploma (bocciature);
  • caratteristiche del corso di studi - ateneo, classe del corso, sede didattica, denominazione corso, eventuale presenza di numero chiuso o programmato;
  • carriera universitaria - anno di immatricolazione, impegno a tempo pieno o parziale, crediti formativi acquisiti, crediti acquisiti per stage, crediti riconosciuti validi per il corso, esami, votazione

Studenti considerati

Consideriamo sia gli immatricolati iscritti regolarmente, quelli cioè che hanno proseguito gli studi al livello universitario immediatamente dopo aver conseguito il diploma, che quelli “ritardatari”, che si iscrivono al massimo entro 2 anni dal conseguimento del diploma, per un totale di 724.118 studenti.

A causa del lento aggiornamento dell’ANSU scegliamo i più recenti anni accademici per i quali l’informazione è completa e consolidata: 2014/15, 2015/2016 e 2016/2017. Dunque, gli ultimi esami presi in analisi sono quelli sostenuti entro la primavera 2018 dagli immatricolati dell’ultimo dei tre anni accademici considerati.

Metodologia – Esiti universitari

Quali indicatori di performance?

Per comparare la capacità delle scuole di preparare per gli studi universitari si sono presi in considerazione due indicatori:

  • Media dei voti conseguiti agli esami universitari, ponderata per i crediti formativi di ciascun esame per tenere conto dei diversi carichi di lavoro ad essi associati;
  • Crediti formativi universitari ottenuti, in percentuale sul totale previsto.

Se considerati congiuntamente, i due indicatori sono in grado di dirci non solo quanti esami hanno superato gli studenti una scuola (velocità negli studi) ma anche come li hanno superati (profitto degli studi).

Sono entrambi aspetti cruciali del successo nei percorsi universitari: superare tanti esami ma con voti bassi farà conseguire un titolo di scarso valore, perché molte cose che andavano imparate non sono state apprese adeguatamente; specularmente, prendere ottimi voti ma in tempi lunghissimi e ben superiori alla durata legale del corso di studi, spesso riflette un amore per il perfezionismo che non sempre si concilia con le esigenze di rapidità e concretezza della società contemporanea. Una recente ricerca della Fondazione Agnelli (I nuovi laureati. La riforma del 3+2 alla prova del mercato del lavoro, Editori Laterza, Bari, 2012) ha rivelato che i datori di lavoro tengono in forte considerazione l’età di conseguimento della laurea e spesso preferiscono laureati molto giovani, sebbene non a pieni voti, a laureati con voti alti ma sulla soglia dei trent’anni.

Per queste ragioni si offre per la comparazione anche un indicatore sintetico che tenga conto al contempo della media e della percentuale di crediti conseguiti: l’Indice FGA.

Quali esami?

I risultati conseguiti nel solo primo anno di corso per tre ragioni:

  • All’università bisogna partire con il piede giusto. Chi abbandona il corso di studi ha quasi sempre un libretto di esami vuoto al primo anno (studente inattivo). Dai dati dell’ANS risulta che oltre il 60% di coloro che abbandonano non ha sostenuto alcun esame. Se si considerano anche coloro che hanno sostenuto al massimo due esami nel primo biennio, la percentuale sale all’80%.
  • Una buona scuola favorisce innanzitutto un migliore impatto con l’università. Dopo il primo anno, il successo negli studi risente via via meno dell’influenza delle scuole di provenienza e sempre più dell’esperienza acquisita sul campo (come si frequenta un’università? qual è il miglior metodo di studio? come si struttura un piano di studi? come si programma il proprio calendario degli esami?).
  • I corsi di laurea hanno diverse articolazioni e durate. Per questo è preferibile confrontare gli esiti nel primo quando in ogni corso di laurea vengono impartiti gli insegnamenti di base propedeutici per l’intero percorso di studi.

Dai singoli studenti alle scuole

Una volta rese comparabili le performance universitarie degli studenti se ne può ricondurre la qualità alle scuole in cui hanno conseguito il diploma. La capacità di una scuola di preparare bene agli studi universitari sarà infatti rivelata dalla media delle performance dei suoi studenti nei tre anni considerati.

Tenere conto di tre anni successivi fa sì che le scuole vengano valutate per la capacità educativa espressa da un numero maggiore di consigli di classe (insegnanti). La misura sarà dunque più realistica poiché meno dipendente dalle particolarità di una singola “annata” di diplomati e/o di un piccolo gruppo di docenti.

Quali scuole?

Non tutte le scuole hanno come missione primaria quella di preparare i propri studenti alla prosecuzione in corsi universitari. Alcune, come gli istituti professionali, perseguono principalmente l’obiettivo di favorire l’ingresso sul mercato del lavoro dei propri diplomati. Da queste scuole, meno di uno studente su quattro transita all’università. Pertanto, non avrebbe senso valutarle primariamente in base al criterio dei risultati universitari. All’opposto, quasi tutti gli studenti dei licei classici e scientifici proseguono gli studi e la stessa scelta è compiuta per un numero considerevole di diplomati dei licei linguistici (3 su 4) e degli ex licei Psico-Pedagogici (oggi Scienze Umane). Per gli istituti tecnici le cose si fanno un po’ più complicate: nonostante abbiano una chiaro intento professionalizzante, ad oggi, una percentuale considerevole dei loro diplomati (in media almeno 1 su 3) preferisce la prosecuzione degli studi al livello universitario piuttosto che l’ingresso immediato nel mercato del lavoro.

Per queste ragioni l'analisi è limitata alle scuole di indirizzo liceale e tecnico.

Per gli indirizzi di recente attivazione (Liceo Scientifico – opz. Scienze Applicate e Liceo delle Scienze Umane – opz. Economico-Sociale) possiamo calcolare le nostre statistiche sulla base dei dati riferibili a due corti di diplomati, quella dell’a.s. 2014/15 e dell’a.s. 2015/16.

 

 

RILEVAZIONE DATI INVALSI_CLASSI SECONDE

L’INVALSI è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto, in un lungo e costante processo di trasformazione, l’eredità del Centro Europeo dell’Educazione (CEDE) istituito nei primi anni settanta del secolo scorso.

Sulla base delle vigenti Leggi, che sono frutto di un’evoluzione normativa significativamente sempre più incentrata sugli aspetti valutativi e qualitativi del sistema scolastico, l’Istituto, fra le molte attività:

  • effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale, anche nel contesto dell'apprendimento permanente; in particolare gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);
  • studia le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale ed alle tipologie dell'offerta formativa;
  • effettua le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole.

In allegato sono disponibili i dati INVALSI 2017 relativi al nostro Liceo. I dati INVALSI aggiornati sono in fase di pubblicazione.

ESITI_INVALSI_EDUSCOPIO_2017.pdf