JOB SHADOWING CON LA DANIMARCA PER ERASMUS+
Referenti del Progetto: Paola Dobrilla e Chiara Giacometti
NELL'AMBITO DELL'ACCREDIMENTO ERASMUS+ 2022-2023, IL GALFER E' STATO SELEZIONATO PER UN PROGETTO DI MOBILITA' E JOB SHADOWING CON UN ISTITUTO DANESE DI NYBORG. L'OBIETTIVO E' IL CONFRONTO FRA DOCENTI SU SISTEMAS SCOLASTICO E METODOLOGIE INCLUSIVE.
Primo passo di questa esperienza è stato l'incontro del 23 febbraio 2023 fra studenti della 4^O, docenti e genitori del Galfer in un incontro di condivisione del metodo della "Pedagogia dei genitori" sperimentato nella nostra scuola nell'attività dei Gruppi di Narrazione.
Il 23 febbraio 2023 tra le 10 e le 12 si è tenuto nella nostra scuola un bellissimo incontro tra docenti e operatori del sociale di una istituzione scolastica danese, tre genitori partecipanti al Gruppo di Narrazione del Galfer, il referente scientifico della Pedagogia dei Genitori, prof Riziero Zucchi, due docenti e una classe, la 4 O, sul tema dell’orientamento come educazione alla scelta. L’attività coraggiosamente ė stata condotta in inglese. L’occasione per condividere l’esperienza dei gruppi di narrazione, sperimentati dallo scorso anno con alcune classi, ė nata da un percorso nell’ambito dei progetti Erasmus legato alle azioni concrete messe in atto dalle scuole per creare inclusione e cercare di fare fronte al problema della dispersione scolastica.
Così abbiamo pensato di proporre un’esperienza diretta di partecipazione inclusiva, che non si limitasse ad un'osservazione passiva da parte degli ospiti danesi.
Intervento della responsabile del progetto prof.ssa Chiara Giacometti
Buongiorno e benvenute/i tutte/i!
L’attività che intendiamo proporre rientra nella METODOLOGIA PEDAGOGIA DEI GENITORI che si pone l’obiettivo di valorizzare il ruolo degli adulti nella relazione educativo-formativa. Coinvolge direttamente genitori ed insegnanti all’interno del Patto Educativo Scuola-Famiglia, documento che sovente si riduce ad essere una dichiarazione di intenti.
L’esperienza, legata alla pratica del metodo, insegna che una progettualità condivisa tra genitori e docenti – nel rispetto dei ruoli diversi – costruisce dialogo e collaborazione piuttosto che silenzio e contrapposizione. Pone le basi di quel bene-essere psicologico, fisico e sociale, fondamentale per ragazze e ragazzi nel loro percorso scolastico, che è anche un percorso formativo di crescita. Si colloca inoltre tra le buone pratiche per favorire l’inclusione. Rientra nelle attività di Cittadinanza Attiva.
Nei gruppi di narrazione ci si incontra e si interviene a partire da temi generativi, costruttivi, propositivi (vedere Paulo Freire, La pedagogia degli oppressi). Ciascuna/o partecipa a partire dalla propria condizione di figlia/o ( lo siamo tutte/i) , o di genitore/ insegnante e narra in relazione al tema stabilito, ciò che di sé e della sua storia vuole mettere in comune. Nessuno interviene per interrompere, giudicare, esprimere favore o disappunto. Non sono previste conclusioni teoriche o sintesi….si impara dall’ascolto delle/gli altre/i.
Nel contesto scolastico della classe, dopo un incontro legato alla presentazione di sé, si può decidere di lavorare sull’educazione alla scelta (orientamento) e/o l’educazione alla legalità (le regole incominciano in famiglia, continuano nella scuola e nella società). I temi proposti sono molti e se ne possono introdurre di nuovi.
Al termine dell’incontro è stata espressa da parte degli ospiti grande soddisfazione per un'esperienza che ha consentito un autentico incontro fra generazioni e realtà diverse, un'occasione concreta per costruire ponti di amicizia, come ha auspicato il vicepreside prof. Roberto Burzio nel discorso di accoglienza alla delegazione danese, grazie alla sincerità, alla freschezza, alla capacità di ascolto e alla possbilità di cogliere le emozioni, i silenzi, i pensieri delle/gli altre/i.
ACTIVITIES OF STORYTELLING GROUPS WITH DANISH GUESTS (by Chiara Giacometti), teacher)
Good morning and welcome everyone!
The activity we intend to propose is part of the METHODOLOGY PEDAGOGY OF PARENTS which aims to enhance the role of adults in the educational-training relationship. It directly involves parents and teachers within the School-Family Educational Pact, which is often reduced to a declaration of intent.
Experience, linked to the practice of the method, teaches that a shared project between parents and teachers – respecting the different roles – builds dialogue and collaboration rather than silence and opposition. It lays the foundations of that psychological, physical and social well-being, fundamental for girls and boys in their school path, which is also a formative path of growth. It is also a good practice for promoting inclusion.
In the narrative groups we meet and intervene starting from generative, constructive and propositional themes (see: Paulo Freire, The Pedagogy of the Oppressed). Each one intervenes starting from its own status as a daughter/or (we are all) , or as a parent/teacher and narrates in relation to the established theme, what it wants to share about itself and its history. No one intervenes to interrupt, judge, express favor or disappointment.
In the school environment of the class after a meeting linked to the presentation of oneself it is possible to decide to work on education to choice (orientation) and/or education to legality (the rules begin in the family, continue in the school and in society).