Tra parole e note (3^M e 4^M)
Referente: prof.ssa Anna Domizia Bianco
Tra le parole e le note dei poeti che i ragazzi e le ragazze della terza e della quarta M hanno fatto proprie, emergono sentimenti, desideri, sogni, bisogni, rimpianti di questo tempo sospeso.
Un tempo nuovo, giunto tragicamente inaspettato, che insieme all’immobilità e al distanziamento fisico sta richiedendo velocità di reazione per preservare la salute, per prendere decisioni, per informarsi, per non cedere alla paura e all’inerzia ma anche per sostare, per pensare, per imparare a stare con se stessi, per progettare e sognare.
Ed è qui che è evidente come poesia e musica diventino degli alleati essenziali da cui assorbire energia, nutrire speranza, conoscere propri pregi e talenti per sognare ad occhi aperti e imparare a diventare “chi sei e chi vuoi essere”.
Poesie da...allievi e allieve della 3M
Da Alessia Ledda
Haiku giapponese
di Kobayashi Issa (1763-1827)
Mondo di sofferenza
eppure i ciliegi
sono in fiore.
Ho scelto questo haiku perché l'ho trovato molto profondo, infatti con poche parole lascia intendere molto di più. Secondo me è un inno alla vita e l'ho trovato molto attuale perché mi ha ricordato la situazione in cui siamo. Il mondo sarà sempre pieno di sofferenza, e ne è pieno soprattutto in questo momento di emergenza, eppure i ciliegi sono in fiore. Questa frase contiene grande vitalità e positività, e noi, come i ciliegi, dovremmo essere sempre abbastanza forti da ricavare le cose positive da qualunque situazione in cui siamo, in modo da poter essere d'esempio e ispirare anche le persone che ci stanno attorno.
L'haiku mi è piaciuto molto anche perché io cerco sempre di essere sempre positiva e di concentrarmi sui fatti positivi e non su quelli negativi, e ciò era perfettamente espresso in modo semplice ma comunque d'effetto attraverso la metafora dei fiori di ciliegio, un piccolo fatto, eppure comunque uno spettacolo straordinario che ci trasmette allegria e speranza, a ricordarci che la felicità si trova nelle piccole cose.
Da Sara Padolano
Haiku giapponese
di Matsuo Basho (1644-1694)
Le nubi di tanto in tanto
ci danno riposo
mentre guardiamo la luna
L’immagine descritta da questo haiku è semplicemente meravigliosa e solo immaginandola mi vengono i brividi; mi capita molto spesso di ritrovarmi a osservare la luna, è un momento di intimità che mi stimola i pensieri, a volte tristi o semplicemente malinconici, ma che mi estraniano da tutto ciò che mi circonda e che mi fanno sprofondare in un vortice quasi infinito e da cui soltanto le nuvole che coprono la luna riescono a farmi tornare. Le nuvole sono come una distrazione da tutto ciò a cui sto pensando, una pausa, di cui ho estremamente bisogno perché esattamente come la luna è bellissima ma anche pericolosa, i pensieri e le riflessioni sono essenziali, ma ogni tanto bisogna fermarsi e guardare ciò che si ha attorno, con la mente vuota in modo da potersi stupire del presente e sorridere senza pensare ai problemi. Penso che tutti abbiano bisogno delle proprie “nubi” ogni tanto, una pausa dalla vita frenetica e dalle domande di tutti i giorni.
Ogni caso
di Wislawa Szymborska
Poteva accadere.
Doveva accadere.
E’ accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’ accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.
Ho scelto questa poesia perché parla del destino e di quanto possa essere casuale la vita, argomenti che mi hanno sempre affascinata molto. Fortuna o sfortuna, lo stesso evento può essere visto in due modi diversi e spesso la domanda che ci poniamo è perché debba succedere proprio a noi, perché nonostante tutti i nostri programmi, tutte nostre le decisioni che sembravano prive di imprevisti, sia andata a finire così; tuttavia questa poesia fa riflettere su una domanda totalmente opposta “Perché a lui e non a me?”, un dubbio che dovremmo imparare a porgerci un po’ più spesso.
Saremmo davvero più felici sapendo che qualcuno sta subendo le conseguenze di un destino avverso? Casualità che sarebbero potute accadere a noi, ma, per motivi che non possiamo controllare, non è stato così? Non sono riuscita a trovare una risposta che mi convinca del tutto, però l’ultima frase di questa poesia io l’ho interpretata come un segno di unità; alla fine siamo tutti collegati qualunque cosa accada e per questo, soprattutto in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo in questi mesi non dobbiamo pensare solo a noi stessi e a quanto siamo fortunati ad avere un sistema immunitario più forte o, semplicemente, a non esserci ancora ammalati, ma dobbiamo pensare e agire come una comunità di persone che pensa al bene di tutti e non soltanto al proprio. E’ per questo che ho scelto questa poesia, perché penso possa aiutarci ad essere meno egoisti e più sensibili ai problemi degli altri.
Da Sara Pons
Gabbiani
di Vincenzo Cardarelli
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
Ho scelto la poesia ‘Gabbiani’ di Vincenzo Cardarelli in quanto mi ha profondamente colpito il paragone tra il poeta e i gabbiani.
Egli sostiene di trovarsi in volo perpetuo e di sfiorare appena la vita, condannato a vivere balenando in burrasca. L’autore esprime la sua ricerca di serenità e quiete turbato dalla continua sensazione di instabilità. Credo che tutti nello scorrere della vita possano trovarsi ad affrontare periodi in cui si sentono insicuri, incerti e in uno stato di precarietà. Anche il momento che stiamo vivendo oggi è un momento di grande incertezza e paura. Ma queste esperienze ci fortificano e ci fanno crescere.
Da Chiara Rocco
E invece
di Gio Evan
Penseranno che sei caduto
Che sei a pezzi, rotto, fratturato
E forse forse
Distrutto
Penseranno che avrai bisogno di aiuto
Ma non verranno comunque ad aiutarti
Forse proveranno pena
Fregatene
Non dare mai spiegazioni
A chi non fa domande
A chi non si interessa
A chi non ne ricerca
Ti penseranno debole, fragile
Non adatto a una vita come questa
Non adatto agli scontri
Non idoneo all'essere primo
Non ti curare mai
Di chi negli occhi
Non ha una mano
Pronta a dare tutto
Penseranno che sei caduto
E invece
Stai solo guardando il cielo
Ho scelto questa poesia poiché credo mi rappresenti e soprattutto ritengo sia un ottimo messaggio per le persone che ogni giorno vengono giudicate come deboli, ma che invece sono le sole a poter sapere quello che hanno passato e che stanno vivendo ancora adesso.
Da Francesco Viecca
Un'adolescente
di Wisława Szymborska
Io - un’adolescente?
Se qui, ora, d’improvviso, mi comparisse davanti,
dovrei forse salutarla come una persona cara,
benché mi sia estranea e lontana?
Versare una lacrimuccia, baciarla sulla fronte
per la sola ragione
che la nostra data di nascita è la stessa?
Siamo così dissimili
che forse solo le ossa sono uguali,
la calotta cranica, le orbite oculari.
Perché già i suoi occhi sembrano un po’ più grandi,
le ciglia più lunghe, la statura più alta
e tutto il corpo è fasciato
da una pelle liscia, senza un’imperfezione.
In verità ci legano parenti e conoscenti,
ma nel suo mondo, di questa cerchia,
vivi lo sono quasi tutti,
mentre nel mio quasi nessuno.
Siamo così diverse,
così diversi i nostri pensieri e le parole.
Lei sa poco ma con caparbietà degna di miglior causa.
Io so molto di più ma non in modo certo.
Mi mostra qualche poesia,
scritta con una grafia nitida, accurata,
come ormai non scrivo più da anni.
Leggo quelle poesie, le leggo.
Be’, forse quest’unica,
se solo si accorciasse
e correggesse qua e là.
Il resto non promette nulla di buono.
La conversazione langue.
Sul suo modesto orologio
il tempo è ancora incerto e costa poco.
Sul mio è molto più caro ed esatto.
Per commiato nulla, un sorriso abbozzato
e nessuna commozione.
Solo quando sparisce
e nella fretta dimentica la sciarpa.
Una sciarpa di pura lana,
a righe colorate,
che nostra madre
ha fatto per lei all’uncinetto.
La conservo ancora.
Inizialmente ero un po' scettico sull'impatto che una poesia possa avere, spesso mia madre aveva provato a farmene leggere qualcuna, sempre della Szymborska, ma non mi ero mai fatto “persuadere”, in parte perché era mia madre stessa a chiedermelo, in parte perché consideravo di avere cose migliori da fare/leggere. Ovviamente quando mi venne assegnato il compito di scegliere una poesia non avevo più scuse, non che volessi averne, e finalmente lessi alcune delle poesie che lei mi aveva selezionato tra quelle di una raccolta. Tra tutte quelle che ho letto ho scelto proprio “Un'adolescente”, perché rispecchia un pensiero che spunta nella mente di tutti, ripensando a com'eravamo nel passato. A chiunque può capitare di soffermarsi a ripensare al carattere che aveva, e si rende conto di quanto il se stesso passato non sia più simile a quello presente. Questa poesia rispecchia il cambiamento inevitabile che si verifica continuativamente nella nostra vita.
Tra parole e note con la 4^M
Da Simone Alpozzo
Memories
dei Maroon 5
https://www.google.com/memories+dei+maroon+5
Here's to the ones that we got
Cheers to the wish you were here, but you're not
'Cause the drinks bring back all the memories
Of everything we've been through
Toast to the ones here today
Toast to the ones that we lost on the way
'Cause the drinks bring back all the memories
And the memories bring back, memories bring back you
There's a time that I remember, when I did not know no pain
When I believed in forever, and everything would stay the same
Now my heart feel like December when somebody say your name
'Cause I can't reach out to call you, but I know I will one day, yeah
Everybody hurts sometimes
Everybody hurts someday, ayy-ayy
But everything gon' be alright
Go and raise a glass and say, ayy
Here's to the ones that we got
Cheers to the wish you were here, but you're not
'Cause the drinks bring back all the memories
Of everything we've been through
Toast to the ones here today
Toast to the ones that we lost on the way
'Cause the drinks bring back all the memories
And the memories bring back, memories bring back you
Doo-doo, doo-doo-doo-doo
Doo-doo-doo-doo, doo-doo-doo-doo
Doo-doo-doo-doo, doo-doo-doo
Memories bring back, memories bring back you
There's a time that I remember when I never felt so lost
When I felt all of the hatred was too powerful to stop (ooh, yeah)
Now my heart feels like an ember and it's lighting up the dark
I'll carry these torches for ya that you know I'll never drop, yeah
Everybody hurts sometimes
Everybody hurts someday, ayy-ayy
But everything gon' be alright
Go and raise a glass and say, ayy
Here's to the ones that we got (oh-oh)
Cheers to the wish you were here, but you're not
'Cause the drinks bring back all the memories
Of everything we've been through (no, no)
Toast to the ones here today (ayy)
Toast to the ones that we lost on the way
'Cause the drinks bring back all the memories (ayy)
And the memories bring back, memories bring back you
Doo-doo, doo-doo-doo-doo
Doo-doo-doo-doo, doo-doo-doo-doo
Doo-doo-doo-doo, doo-doo-doo
Memories bring back, memories bring back you
Doo-doo, doo-doo-doo-doo
Doo-doo-doo-doo, doo-doo-doo-doo
Doo-doo-doo-doo, doo-doo-doo (ooh, yeah)
Memories bring back, memories bring back you
Yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah, yeah, yeah, yeah, no, no
Memories bring back, memories bring back you
Ho scelto questa canzone perché stiamo vivendo un periodo in cui non possiamo vedere dal vivo i nostri cari o vivere come eravamo abituati. Il termine Memories che significa ricordi mi sembra strettamente legato a questo periodo di riflessione. Spesso un ricordo riaccende in noi i bei momenti trascorsi con persone a noi care e ci permette di sperare che tutto ciò finisca presto…
Da Arianna Campaci
Eroe
di Caparezza
https://www.youtube.com/watch?v=xXLXgGJ5mIg
“Questa che vado a raccontarvi è la vera storia di Luigi delle Bicocche,
Eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà”
Piacere, Luigi delle Bicocche
Sotto il sole faccio il muratore e mi spacco le nocche.
Da giovane il mio mito era l'attore Dennis Hopper
Che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un chopper
Invece io passo la notte in un bar karaoke,
Se vuoi mi trovi lì, tentato dal videopoker
Ma il conto langue e quella macchina vuole il mio sangue.
Un soggetto perfetto per Bram Stroker
Tu che ne sai della vita degli operai
Io stringo sulle spese e goodbye macellai
Non ho salvadanai, da sceicco del Dubai
E mi verrebbe da devolvere l'otto per mille a SNAI
Io sono pane per gli usurai ma li respingo
Non faccio l'Al Pacino, non mi faccio di pacinko
Non gratto, non vinco, non trinco
Nelle sale bingo
Man mano mi convinco che io
Sono un eroe, perché lotto tutte le ore.
Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere.
Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere.
Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere
Stipendio dimezzato o vengo licenziato
A qualunque età io sono già fuori mercato
Fossi un ex SS novantatreenne lavorerei nello studio del mio avvocato
Invece torno a casa distrutto la sera, bocca impastata
Come calcestruzzo in una betoniera
Io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in rosso
Quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera
Su, vai, a vedere nella galera, quanti precari, sono passati a malaffari
Quando t'affami, ti fai, nemici vari, se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari
Finisci nelle mani di strozzini, ti cibi,
Di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini
Né l'Uomo ragno né Rocky, né Rambo ne affini
Farebbero ciò che faccio per i miei bambini, io sono un eroe.
Sono un eroe, perché lotto tutte le ore.
Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere.
Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere.
Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere
Per far denaro ci sono più modi, potrei darmi alle frodi
E fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi
C'è chi ha mollato il conservatorio per Montecitorio
Lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody
Io vado avanti e mi si offusca la mente
Sto per impazzire come dentro un call center
Vivo nella camera 237 ma non farò la mia famiglia a fette perché sono un eroe.
Sono un eroe, perché lotto tutte le ore.
Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere.
Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere.
Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere
Ho scelto questa canzone per la definizione che Caparezza dà dell'eroe, cioè un uomo il cui unico superpotere è quello di affrontare i problemi che la vita gli pone davanti, senza lasciarsi traviare da essi. Benché questo testo sia del 2008, tutte le volte che l'ho ascoltato, l'ho sempre trovato attuale e adesso ancora più del solito. Tutte quelle persone che hanno sempre lottato per il bene della società, ma che venivano nascoste dall’ombra di coloro che erano "idolatrati", oggi, invece, sono i "veri eroi", come, in primo luogo, i medici e poi tutti coloro che stanno aiutando il prossimo, anche virtualmente, ad andare avanti giorno per giorno.
Da Luca De Paola
I lived
di OneRepublic
https://www.youtube.com/watch?v=pKt3o7WPYdo
Hope when you take that jump
You don't fear the fall.
Hope when the water rises
You built a wall.
Hope when the crowd screams out
It's screaming your name
Hope if everybody runs
You choose to stay
Hope that you fall in love
And it hurts so bad
The only way you can know
You give it all you have
And I hope that you don't suffer
But take the pain
Hope when the moment comes you'll say
I did it all
I did it all
I owned every second that this world could give
I saw so many places
The things that I did
Yeah, with every broken bone
I swear I lived
Hope that you spend your days
But they all add up
And when that sun goes down
Hope you raise your cup
Oh, oh
I wish that I could witness
All your joy
And all your pain
But until my moment comes
I'll say
I did it all
I did it all
I owned every second that this world could give
I saw so many places
The things that I did
Yeah with every broken bone
I swear I lived
Oh whoa oh oh oh oh oh
Oh whoa oh oh oh oh oh
Oh whoa oh oh oh oh oh
Oh whoa oh oh oh oh oh
With every broken bone
I swear I lived
With every broken bone
I swear I
I... I did it all
I... I did it all
I owned every second that this world could give
I saw so many places
The things that I did
Yeah with every broken bone
I swear I lived
Oh whoa oh oh oh oh oh
Oh whoa oh oh oh oh oh
I swear I lived
Oh whoa oh oh oh oh oh
Oh whoa oh oh oh oh oh
Ho scelto questa canzone per il suo contenuto che incita a non esitare troppo per il timore delle conseguenze. La canzone consiglia di vivere ogni istante e piuttosto di sbagliare pur di non arrendersi al non fare nulla per timore.
Da Aya El Omary
Sangue di drago
di Rancore
https://www.youtube.com/watch?v=UOOjOYMXoyg
Sai che principeggiare è un'arte
E che ogni principe che si rispetti
Deve essere blu come il cielo, avere virtù
Trafiggere spettri
Ogni principe che si rispetti
Dovrebbe tenere un cavallo fedele
Da trattare come lo spirito
Come chi naviga fa con le vele
E conoscere i nomi di tutti i velieri
E conoscere i nomi di popolazioni
Che portano nuovi misteri da terre straniere
Instaurare la pace tra fate e i gnomi nei boschi uggiosi
E difendere il re e la regina
Mostrando vigore alle prime occasioni da eroi coraggiosi
E tenere i segreti
Perché un mentore dice "Diventerai uomo"
E fidarsi di un mago che sogna quel giorno
Di stare affiancato a quel trono
Fare a gara con gli altri principi
Per la difesa della principessa
Solo il principe che potrà vincere il drago
Che poi manterrà la promessa
E se un mentore molto potente nei suoi malefici
Facesse un siero
Da far bere ai più grandi nemici del principe
In modo da renderlo fiero
Lui non era un grande guerriero a cavallo
Non era lui che dava il fieno
L'altro principe che ostacolava il suo piano
Si crede anche un principe vero
Questo è il canto di un cantastorie qualunque
Dentro quel regno
Che canta di principi e maghi
Come ci fosse un oscuro disegno
E racconta di draghi
Di uomini ormai destinati a sembianze orripilanti
Che solo le labbra di una principessa
Potrebbero sciogliere tutti gli incanti
Ma corrono via, corrono via sul suo cavallo
Lei non lo sa, lei non lo sa
Sono seguiti da un carro
Perché ogni principe che si rispetti
Viene affiancato all'ennesimo mago
L'ennesimo mago
Ora lo so di chi è l'incantesimo
Ora lo so nella storia chi è il drago
Girava intorno al castello convinto di essere umano
Invece era un drago
Faceva fuori chi si avvicinava
Al richiamo del sangue di drago
Poi sulla pelle a squame, come lame
È strano il sangue di drago
Lei prende fuoco se lui apre bocca e le dice "Ti amo"
È sangue di drago
Credono che abbia una forza leggendaria
Il sangue di drago
Dicono tutti che è un'era che durerà poco
Per il sangue di drago
Vive coi piedi nel lago e la testa per aria
Il sangue di drago
Poi quando ha i piedi per terra è una bocca di fuoco
Il sangue di drago
Prende le più dimensioni del simultaneo
Il sangue di drago
Porta la maledizione nel sotterraneo
Il sangue di drago
Nato dal gioco di un dio iracondo
Dentro una guerra nel grande marasma
Vive nel mondo e vola in un cielo di plasma
Il sangue di drago
Anche essere draghi è un'arte
E ogni drago che si rispetti
Deve girare intorno alla torre
Ogni volta che tu principessa ti pettini
Non lo fai certo come le altre
Il problema è che tu ti spaventi
Sei convinta che un drago sia drago
Perché tu hai mischiato i volatili ai rettili
Però è raro che un drago sia rispettato
Se è stato anche un principe prima
Risulterà molto difficile
Per gli altri draghi dargli fiducia e stima
È un pesante costume da drago
Che schiaccia l'attore della pantomima
Ma tu sei prigioniera del nulla
Cotone dentro una bambolina
Guerra, ora l'esercito è in linea
Drago, forse ora perdi la vita
Mangiati tutti gli uomini
Fradicia il mondo di lacrime, spegni le grida
Ferro, fuoco su questa collina e morte
Nuvole piene di china
Un vago principe all'ultima fila
Che crede che il bene è una folle dottrina
E ghigna con così tanta perfidia
Che i rami dei pini poi fecero brina
Quando il drago si gira nell'aria
Bloccato da corde lui tende l'arco e mira
Lascia la freccia che prende
Quel cuore di drago stracolmo di ira
Che con un bel soffio di fuoco profondo
Poi cadde nel tonfo più grande del mondo
Ma quella fu l'ultima spira
Ora che il principe è certo che lui non respira
Si aggira intorno a quel corpo
Dicendo che tutto il volere divino è risolto
Sfila la freccia dal cuore di drago
Sentendosi in mezzo agli déi
Come gli eroi salendo in sella gli altri soldati gli portano lei
E poi corrono via, corrono via sul suo cavallo
Lei non lo sa, lei non lo sa sono seguiti da un carro
Perché ogni principe che si rispetti
Viene affiancato all'ennesimo mago
L'ennesimo mago
Ora lo so di chi è l'incantesimo
Ora lo so nella storia chi è il drago
Girava intorno al castello convinto di essere umano
Invece era un drago
Faceva fuori chi si avvicinava al richiamo
Del sangue di drago
Poi sulla pelle a squame, come lame
È strano il sangue di drago
Lei prende fuoco se lui apre bocca e le dice "Ti amo"
È sangue di drago
Prende le più dimensioni del simultaneo
Il sangue di drago
Porta la maledizione nel sotterraneo
Il sangue di drago
Nato dal gioco di un dio iracondo
Dentro una guerra nel grande marasma
Vive nel mondo e vola in un cielo di plasma
Il sangue di drago
Amico mio tutta questa parola è dedicata a te
T'è di buon auspicio
Se avessi continuato a fare il mago
Forse ti avrei tolto da ogni maleficio
E se fosse stato troppo tardi
Giuro che con sotterfugi ti avrei vendicato
Con un cappio al collo adesso canto questo
Perché tu non devi essere dimenticato
Ora sto cantando a tutto il reame
Che hanno ucciso un drago che non è reale
Ma un nemico creato da chi investe bene
Su un cavallo grande ma nutrito male
Che con un inganno ha già preso il potere
Perché in pochi sanno cos'è la magia
Perché pochi sanno che alla fine della favola
Sarà un tiranno a portarla via
Questo è il canto di quel cantastorie qualunque
Impiccato dal regno
Che canta di principi e maghi
Come ci fosse un oscuro disegno
E racconta di draghi
Di uomini ormai destinati a sembianze orripilanti
Che solo le labbra di una principessa
Potrebbero sciogliere tutti gli incanti
Credono che abbia una forza leggendaria
Leggendaria
Dicono tutti che è un'era che durerà poco
Che durerà poco
Vive coi piedi nel lago e la testa per aria
La testa per aria
Poi quando ha i piedi per terra
È una bocca di fuoco, il sangue di drago
Prende le più dimensioni del simultaneo
Il sangue di drago
Porta la maledizione nel sotterraneo
Nel sotterraneo
Nato dal gioco di un dio iracondo
Dentro una guerra nel grande marasma
Vive nel mondo e vola in un cielo di plasma
Il sangue di drago.
“Sangue di drago” di Rancore è una canzone che fa parte dell’album “Musica per bambini”. In questo album, ovviamente, le canzoni non sono destinate ai bambini, ma è tutto un ossimoro: la sua musica è un urlo alla società. Questo urlo assomiglia a quello di un bambino dentro la culla, anche se la culla si è trasformata in una gabbia, i genitori non comprendono la lingua del bambino. Per Rancore, un messaggio per essere compreso dalla maggior parte delle persone deve essere espresso come se si parlasse ad un bambino che non vuole ascoltare, e da qui che nasce il titolo dell’album.
Premettendo che le sue canzoni hanno una varietà di interpretazioni, secondo me questa parla della gelosia che trasforma gli uomini in draghi: il mago che affianca il principe, infatti, penso non sia altro che la gelosia che si trasforma in violenza verso la donna amata. Poi quando il drago viene sconfitto si spera che il problema sia risolto ma si ricomincia di nuovo da capo.
Christian Lupo
Landing on Mars
di Rei Brown
https://www.youtube.com/watch?v=52eoi5gV38U
Sailing through her atmosphere
Steering through the haze
Yearning for the clouds to clear
Will she let me stay?
I found a place for me to land
A harbor in her heart
I ran my hands through the sand
And planned never to depart
Landing
I am landing on Mars
Landing
I am landing on Mars
It’s starting to get hard to breathe
But I don’t want to leave
Collapsing lungs start to bleed
But she’s all that I can see
Landing
I am landing on Mars
Landing
I am landing on Mars
Io sono una persona molto ansiosa, cosa che ho scoperto soprattutto durante gli anni di liceo, che tende a preoccuparsi più del dovuto anche per le cose più piccole. Però una cosa che mi aiuta a non pensare e a stare meglio è ascoltare delle canzoni, in particolare questa è una: Landing on Mars per me è un’esortazione a non preoccuparsi e a continuare a “lottare”.
Andrea Morra
Nothing Else Matters
dei Metallica
https://www.youtube.com/watch?v=x7bIbVlIqEc
So close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
And nothing else matters
Never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters
Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
And nothing else matters
Never cared for what they do
Never cared for what they know
But I know
So close no matter how far
It couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
And nothing else matters
Never cared for what they do
Never cared for what they know
But I know
I never opened myself this way
Life is ours, we live it our way
All these words I don't just say
And nothing else matters
Trust I seek and I find in you
Every day for us something new
Open mind for a different view
And nothing else matters
Never cared for what they say
Never cared for games they play
Never cared for what they do
Never cared for what they know
And I know
So close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trusting who we are
No, nothing else matters.
Ho scelto "Nothing else Matters" dei "Metallica" perché in questo periodo ho avuto l'occasione di riflettere da solo sul mio futuro, passato e soprattutto presente, Questa canzone mi è stata vicina per i temi trattati, come la solitudine e l'egoismo positivo che professa, ma allo stesso tempo l'interessamento al giudizio delle altre persone, che rende difficile pensare solo a sé stessi. A livello musicale, questo è diventato uno dei riff più emblematici del metal, nonostante la sua relativa semplicità, perché si avvicinava ad un pubblico più vasto.
Lorenzo Torrelli
Correre
di Anastasio
https://www.youtube.com/watch?v=KiTymG8YClY
Correre, tu devi correre
Non devi domandare né rispondere
Ti devi alimentare con le compere
A scattare, commentare, scorrere
In quarta elementare mi hanno detto di sognare
Perché il mondo stava per risorgere
E sarebbe stato mio, dovevo solo correre
E gli altri si mangiassero la polvere
Correre, correre, circolare
Qui non si può stare, già da troppi anni
Vorrei parlare con il titolare
Voglio spiegazioni, voglio lamentarmi
Voglio i miei vent'anni
Voglio delle scuse ed il rimborso danni
Poi la voglio smettere
L'ufficio reclami di Cristo
È intasato di lettere e provo a riflettere
Che vuoi che dica?
Se vedo soltanto sorrisi incollati
Su facce depresse e promesse firmate a matita
Bella la vita
La vedo per come mi arriva
Che tanto domani è finita
Sto zitto
Ho scritto una lettera bianca
Ma non l'ho spedito
Oh no, e non la spedirò mai
Questo parla, parla, parla, per salire a galla
Quanto lotterai
Oh no, povera verità
Nel calderone dell'opinione
Lei morirà
Vecchi, come state?
Vi state godendo la festa?
Io non lo so mica
Mi manca il respiro
E a tratti mi gira la testa
Mi hanno educato per vivere in bilico
Mai sentito del pensiero liquido
Io te l'amplifico, voglio innovare
Oso pensare a un pensiero gassoso
Molecolare, tra le molecole zero legami
Basta guardare il tessuto sociale
Capisci perché stiamo fissi a giocare agli artisti
Da fotografare, ci vogliamo affermare
Ma sbattiamo nel muro
Siamo chiunque e non siamo nessuno
E io sono sicuro soltanto del fatto che sono insicuro
Passo giornate ad aggiornare una pagina
Solo a vedere chi mi ama e chi no
Bruciano gli occhi e lo schermo mi lacera
Guardo la vita attraverso un oblò
Tuo figlio idolatra un idiota
Che parla di droga e di vita di strada
Scalata sociale di gente normale
Alla nostra portata
La storia è cambiata compagni miei
Tutto è concesso da adesso in poi
Puoi essere quello che vuoi basta scordarti quello che sei
Puoi essere quello che vuoi basta scordarti quello che sei
Puoi essere quello che vuoi basta scordarti quello che sei
Per essere quello che vuoi devi scordarti quello che sei
E tu puoi essere quello che vuoi basta scordarti quello che sei
Puoi essere quello che vuoi basta scordarti quello che sei
Per essere quello che vuoi devi scordarti quello che sei
La canzone Correre di Anastasio, vincitore di X Factor 2018, credo dipinga molto bene la società di oggi, soprattutto nell'ultima strofa: per essere quello che vuoi, devi scordarti di quello che sei dove l’artista spiega come al giorno d'oggi sia molto più facile piacere alle persone, quindi raggiungere i propri obbiettivi, fingendosi persone migliori di quanto realmente siamo e nascondendo i nostri sbagli.
Da Lorenzo Vallenzasca
La notte di San Bartolomeo
di Murubutu
https://www.youtube.com/watch?v=HSg6iY2X6NY
E a Parigi a fine agosto ormai finiva l'estate
E la notte scendeva fra i campi e i pinnacoli
Ed un'afa soffocante ormai riempiva le strade
E là un’ombra attendeva nascosta negli angoli
Rimbomba il suolo fra le urla di Carlo IX
La furia del re bilioso che scuote corona e suolo
"Che grondi sangue giù a fiotti, colpite senza perdono
Le flotte degli Ugonotti e i complotti contro il mio trono"
La riforma del credo era viva da tempo
Partita a Ginevra lambiva ogni centro
Carpiva ogni censo, ogni cerchia, ogni ceto
Dal volgo di strada alle sale del consiglio regio
Otto conflitti fra le opposte fazioni
Le lotte sui confini, roccaforti e frazioni
Noi e le altre nazioni, complotti in azione
E una Francia contesa fra i Lorena e i Borbone
Ma poi forse per debiti, una sfida fra i chierici
E la madre del re lei, Caterina de' Medici
Sua figlia in sposa ad un re degli eretici
Avrebbe placato forse lotte e saccheggi
E calata la notte, raccolte le forze
Le urla fra le ombre "(Une foi! Une loi! Un roi!")
E segnata la sorte, la furia che insorse
Fra le orde di morte ("Une foi! Une loi! Un roi!")
E calata la notte, raccolte le forze
La folla che incombe ("Une foi! Une loi! Un roi!")
E marciavano informi con scure e con forche
Gli scudi e le torce
Da ogni parte di Francia ora convergono in fila
Dignitari e Ugonotti al matrimonio di pace
Sono almeno duemila e sorridono i Guisa
E Parigi guaisce mentre riempie le strade
Ma Re Carlo pensa inquieto tentenna tra mille dubbi
La sua scelta dà il decreto, lo attendono gli archibugi
La voce degli atri bui, i rumori delle armi e i lumi
"Sire, purghi Parigi, trattenga tutti gli indugi!"
E la notte giunge lenta coprendo cielo e coscienza
Colpirli ora per sempre, Re Carlo si piega e pensa
Sente caldo sulla testa, fa la scelta
Metà Parigi prende le armi mentre l'altra s'addormenta
Se si muovono nel buio le lame delle alabarde
Hanno messo ogni porto un'arma
Legata ogni barca a un'altra
Su ogni casa destinata è dipinta una croce bianca
E ora Parigi attende un'alba che tinga tutta la Francia
E calata la notte, raccolte le forze
Le urla fra le ombre "(Une foi! Une loi! Un roi!")
E segnata la sorte, la furia che insorse
Fra le orde di morte ("Une foi! Une loi! Un roi!")
E calata la notte, raccolte le forze
La folla che incombe ("Une foi! Une loi! Un roi!")
E marciavano informi con scure e con forche
Gli scudi e le torce
Fremendo inizia col suono delle campane
Il frastuono della milizia che invade tutte le strade
Il segnale dà la notizia alle guardie e alle loro daghe
Ed il cozzare delle spade è già fitto dentro le case
Abbattevano le porte le truppe dei parigini
Suonando come nei Laudi rispondono i campanili
E li coglievano nel sonno profondo dal basso
Incitandoli al salasso le truppe degli assassini
E il clangore di armature e qualche urla tra le catture
Furia cieca della scure che falcia le carni nude
Trascinati i corpi morti per le strade ancora buie
E li ammassavano scomposti nella piazza sotto al Louvre
Ed il cuore di Parigi batte in fretta ed osserva
L'esercito e la feccia che ora insorge e saccheggia
E la certezza era estesa alla sola gente sospetta
Mentre il sangue che scorreva tingeva tutta la Senna
Per la strage anche il Papa fece dire un Te Deum
Mentre il sole sorgeva sopra ad ogni cadavere
Era l'alba del giorno di Santo Bartolomeo
Per il giorno della festa dell'apostolo martire
“Une foi! Une loi! Un roi!"
"Une foi! Une loi! Un roi!"
"Une foi! Une loi! Un roi!"
E nei cortili quelle stragi poi dipinte dal Vasari
"Une foi! Un roi! Une loi!"
"Une foi! Un roi! Une loi!"
"Une foi! Un roi! Une loi!"
Ed esposte poi dai papi nei Palazzi Vaticani
Ho scelto “La notte di San Bartolomeo” di Murubutu in quanto, in questo periodo di quarantena, mi sono appassionato parecchio alla sua discografia. E in particolare sia perché descrive un avvenimento storico che ha sempre attirato parecchio la mia attenzione, sia perché è abbastanza raro trovare una canzone con ovvie influenze hiphop che tratti di storia.