A SPASSO CON SCRITTORI E ARTISTI 2022_Annamaria Fantauzzi_D’Annunzio e il suo Abruzzo: passeggiando tra paesismo, rito e mito

In questo intervento si vogliono ripercorrere i luoghi più emblematici dell’Abruzzo evocati nella poetica e produzione di Gabriele D’Annunzio; in particolar modo, come la sua terra sia vista come sede di vita primordiale, caratterizzata da forze misteriose che sfuggono al controllo dell’uomo e da istinti irrefrenabili, percorsa da intensissime passioni, religiosità magica e superstiziosa.

L’itinerario inizierà dalla sua casa natale, in Corso Manthoné a Pescara, dichiarata Monumento Nazionale nel 1927, posto sotto la tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e adibita a Museo. Gabriele d’Annunzio nasce in questa casa il 12 marzo 1863. Vi trascorre l’infanzia fino all’età di undici anni quando, per proseguire gli studi, si trasferisce a Prato. Ci saranno successivamente brevi ritorni in Abruzzo per salutare la mamma rimasta sola in questa casa. Un luogo molto frequentato dall’autore si trova a Francavilla, è il Convento di Santa Maria del Gesù, acquistato nel 1883 dal pittore e fotografo Michetti, diventando per sempre famoso con il nome di Convento Michetti. Questo centro negli anni ottanta dell’800 era infatti divenuto il “Cenacolo michettiano”, un luogo dove molti letterati condividevano le proprie idee e nel quale il Vate trascorse esperienze di vita con molti artisti dell’epoca. Accanto ad altri luoghi cari a D’Annunzio, l’Abruzzo sarà esplorato attraverso la lettura e l’analisi delle sue opere: innanzitutto “La figlia di Iorio”, interessante opera teatrale dell’Abruzzo magico e misterico, le poesie dell’“Alcyone”, di grande ispirazione simbolista e non solo, le “Novelle della Pescara”, dove, come Verga, l’autore esplora gli stati d’animo, le energie quasi ancestrali del popolo abruzzese più che le descrizioni delle rivendicazioni sociali. L’analisi sarà accompagnata dalla lettura che critici moderni e contemporanei hanno proposto alla poetica e produzione dannunziana nella descrizione del rapporto con il “suo” Abruzzo.

Bibliografia essenziale

Albertini, Gabriella (2008-2009). «Immagini simboliche della natura nella scenografia dell’opera dannunziana “Sogno d’un mattino di primavera”». Sinestesie, 6(7), 403-9.

Andreoli, Annamaria,(2001) D'Annunzio e l'Abruzzo, Roma : De Luca.

Giannantonio, Valeria (2001). «Il rapporto uomo-paesaggio in D’Annunzio». Giannantonio, 242-3
Lombardinilo, Andrea (2008). L’ora della chimera. Segno, simbolo, linguaggio in D’Annunzio. Lanciano: Rocco Carabba.

Papponetti, Giuseppe (1996). «L’Abruzzo nell’opera poetica, narrativa e teatrale di Gabriele d’Annunzio». Abruzzo, 27-54.

Papponetti, Giuseppe (a cura di) (2012). D’Annunzio, Gabriele: «L’Abruzzo sono io». Cuneo: Nerosubianco.

Papponetti, Giuseppe (2004). «Michetti, De Nino e i vari luoghi della “Figlia di Iorio”». Rassegna dannunziana, 46, ix-xiv.

Paratore, Ettore (1988). «D’Annunzio e l’Abruzzo». D’Annunzio e l’Abruzzo, 5-10.

Rossi, Aldo (1982). «D’Annunzio scrittore del paesaggio artistico». Natura e arte nel paesaggio dannunziano, 135-42

Allegati

D'Annunzio_Abruzzo_prof.ssa Fantauzzi.pdf