PER GIULIA (E LE ALTRE): IL GALFER CONTRO LA VIOLENZA E LA DISCRIMINAZIONE DI GENERE

Il 25 novembre è la data scelta nel 1999 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

La tragica morte di Giulia Cecchettin, l'ennesima donna vittima della cultura del dominio e della sopraffazione maschile, la cui giovinezza, i cui sogni rispecchiano la giovinezza e i sogni di tante nostre figlie, sorelle, amiche, allieve, ragazze che ogni giorno studiano, crescono, progettano il loro futuro nelle nostre aule, rende la commemorazione di quest'anno  un atto urgente di impegno civile a cui la società non può sottrarsi, e ancor meno la scuola.

Questo impegno intende assumersi la comunità tutta del "Galileo Ferraris" nelle sue diverse espressioni, perchè la scuola sia luogo di cultura, di cittadinanza attiva, di crescita umana e personale oltre che intellettuale.

Riconoscere che c’è violenza è doloroso. 

Vederla spesso è difficile. Difficile perché fa male. Difficile perché all’interno di relazioni intime. Difficile perché a volte subdola, invisibile. 

Non solo schiaffi, segni e lividi, ma forme diverse di violenza, psicologica e morale. 

 Il femminicidio non nasce dal nulla: è alimentato da fiumi, talvolta sotterranei, ma molto più spesso evidenti e tollerati, che narrano la violenza domestica, economica, psicologica, assistita come normale manifestazione di "amore".