"Voci connesse per Dante": una "lectura Dantis" corale (3^E_4^G_5^M)

Referente: prof.ssa Raffaella Brondolo

L'idea di ritrovarsi in videoconferenza, al di fuori dell'orario "curricolare" del mattino, per un incontro di affinità elettive, animato dal desiderio di celebrare insieme, ragazzi (di classi diverse) e docenti, la bellezza e l'universalità delle terzine dantesche, è stata ispirata dall'occasione del "Dantedì" del 25 marzo 2020, prima giornata nazionale di celebrazione del Poeta. 

E' nata sommessamente. Prima coinvolgendo le classi in cui insegno. E non potevo certo immaginare che in poche ore si sarebbe creata una "brigata" di più di una quarantina di lettori volontari, tanto che, con grande dispiacere, non è stato possibile condividere di più l'invito.

Ai ragazzi è stato chiesto di scegliere ognuno una o più terzine tratte dall'opera di Dante (compresi versi non appartenenti alla Commedia) da leggere in una catena di "voci connesse": connesse perchè idealmente legate, in successione, una dopo l'altra; ma anche perchè alla "connessione digitale" in questo momento siamo costretti a ricorrere per non sentirci spaesati e isolati, anche nostro malgrado, anche se fino a qualche settimana fa ne ragionavamo con sospetto.

Mentre arrivavano le proposte, prendeva naturalmente forma una sintesi involontaria dell'opera di Dante: certo non mancavano i molti Ulisse, le molte Francesche, le celebri parole "di colore oscuro" con cui si apre il terzo canto dell'Inferno, e poi Caronte e Farinata e Pier delle Vigne; ma a stupire sono state scelte meno prevedibili (Catone, modello per chi "libertà va cercando" a costo della vita; l'apostrofe ad un'Italia ferita, allora, come oggi, "in gran tempesta"; la malinconia dell'incipit del canto VIII del Purgatorio: "Era già l'ora che volge il disio/ ai navicanti e 'ntenerisce il core/ lo dì c'han detto ai dolci amici addio") o addirittura inaspettate (l'invettiva contro la corruzione, in Inferno, XIX,97-105, che "il mondo attrista,/ calcando i buoni e sollevando i pravi"; il monito di Virgilio a Dante in Purg. V,13-15: "lascia dir le genti:/ sta come torre ferma, che non crolla"; la trasfigurazione in luce di Beatrice nel V e nel XV canto del Paradiso: "ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso/ tal, ch'io pensai co' miei toccar lo fondo/ de la mia gloria e del mio paradiso".

Insomma un Dante, quello ridisegnato spontaneamente da questi ragazzi e da queste ragazze, cantore del sentimento d'amore, ma anche dell'oscurità dell'animo umano; esempio di coscienza morale e di aspirazione -come non sentirla attuale in questi giorni- "a riveder le stelle".

La registrazione è avvenuta in diretta, dopo qualche accordo organizzativo; tutto in un solo incontro; usando i mezzi di cui ognuno era a disposizione per collegarsi in video; ogni tanto le voci risultano accompagnate e distorte da rumori di fondo; ogni tanto si interrompono. Ci i sono voci profonde, voci commosse, voci appassionate, voci emozionate, voci acerbe, voci serie, voci abituate a leggere per gli altri, voci che lo hanno fatto quasi per la prima volta: voci tutte autenticamente intente a valorizzare ogni verso. Non è una prova d'attori. E' un atto di fiducia nella letteratura e nella sua forza comunicativa e di aggregazione.

Un ringraziamento va al prof. Francesco Brucoli, per aver partecipato con la voce, e ai proff.Tiziana Scarzella e Dario Coppola, che hanno voluto sentirsi parte del gioco inviando i loro versi danteschi.

Ecco quindi, per chi lo desidera, le nostre "Voci connesse per Dante":

https://youtu.be/Voci connesse per Dante/20 marzo 2020