Incontro con Vera Vigevani Jarach
"Mai più il silenzio": è questo l'invito che Vera Vigevani Jarach è solita ripetere nella sua instancabile opera di "militante della memoria", come ama definirsi. E' questo l'invito che abbiamo voluto accogliere, ospitando Vera nel nostro Istituto, lunedì 5 novembre 2018, dalle ore 10.00 alle 12.00, accompagnata da Norma Victoria Berti, autrice di un libro che raccoglie le storie di altre donne come lei perseguitate dal regime militare argentino di Videla e Massera (Donne ai tempi dell'oscurità. Voci di detenute politiche nell'Argentina della dittatura militare, edizioni Seb 2017). Ad ascoltare Vera, come futuri custodi della Memoria, un centinaio di ragazzi delle classi quinte.
Vera Vigevani è testimonianza vivente di due delle più tragiche vicende di un Novecento attraversato dai totalitarismi, dalle dittature militari, dai genocidi, dalla Shoah: ebrea italiana, fuggita in Argentina nel 1939 per le leggi razziali, da bambina; nipote di uno dei milioni di deportati ad Auschwitz mai più tornati alle loro famiglie e di cui non c'è tomba; madre di Franca Jarach, sequestrata subito dopo il colpo di Stato militare del 1976, a soli diciotto anni, detenuta e poi uccisa in uno di quei "voli della morte" insieme ai tanti giovani studenti fatti scomparire dal regime, anche lei senza tomba. Divenuta una delle coraggiose Madri di Plaza de Mayo, unitesi dapprima per cercare la verità sulla sorte dei propri figli, per poi aprire il proprio orizzonte di madri a tutti quei figli, di ogni luogo e di ogni tempo, vittime di violazioni della dignità umana, nella convinzione che, grazie alla Memoria, non solo si possa ottenere Giustizia, ma soprattutto progettare un'idea di umanità capace di reagire agli orrori, vecchi e nuovi, sempre incombenti. Da qui l'impegno con i giovani delle nuove generazioni, su cui Vera afferma di riporre grandi speranze. Da qui l'incontro di lunedì.